Lunedì 8 novembre, aula Pio XI, Università Cattolica, Largo Gemelli 1

Lunedì 8 novembre, aula Pio XI, Università Cattolica Milano, Largo Gemelli 1

ore 09.45: Introduzione di Edoardo Barbieri (Università Cattolica)
ore 10.00: Cosa cambia nel mondo del libro? Gino Roncaglia (Università della Tuscia)
ore 11.30: Cosa cambia nel mondo dell'editore? Ottavio Di Brizzi (direttore editoriale BUR), Giuseppe Severgnini (giornalista e scrittore)
ore 12.30: Consegna dei premi Ancora Aldina 2010 e Master Professione editoria 2010
ore 12.45: Consegna dei Diplomi master in Professione editoria 2009-2010

ore 14.30: Seminari a sessione parallela

Autori & lettori: nascita di un nuovo rapporto? con Oliviero Ponte di Pino (direttore editoriale Garzanti), Fabrizio Venerandi (scrittore), Alessandro Zaccuri (giornalista e scrittore); modera Giuseppe Lupo (Università Cattolica)
Diritto d'autore e accessibilità dell'ebook con Marco Ghezzi (Bookrepublic), Mario Guaraldi (editore), Cristina Mussinelli (A.I.E.), Renato Salvetti (Edigita); modera Aurelio Mottola (Vita & Pensiero)
La biblioteca e l'ebook, tra strategie e contenuti con Aurelio Aghemo (direttore Biblioteca Nazionale Braidense), Laura Ballestra (LIUC), Fabio Ciotti (Università Tor Vergata), Luca Ferrieri (Biblioteca civica di Cologno Monzese), Paolo Senna (Università Cattolica); modera Ellis Sada (Università Cattolica).

ore 16.30: Mutamenti economici e massmediologici dell'ebook con Antonio Dini (giornalista), Gian Arturo Ferrari (Centro per il libro), Giovanni Peresson (A.I.E.), Paolo Pisanti (A.L.I.), Antonio Tombolini (Simplicissimus); modera Roberto Cicala (Università Cattolica)

mercoledì 20 ottobre 2010

Cari lettori,
il nostro gruppo si sta evolvendo! Abbiamo pensato di creare uno spazio più ampio e più completo, per preparare il campo al workshop "Engaging the reader"... Vi annunciamo dunque la nascita del sito dell'evento!
Vi potrete trovare il programma dettagliato, aggiornamenti sul tema, la nuova "casa" di questo blog e le indicazioni per iscriversi al convegno!
Vi aspettiamo al seguente link: http://www.engagingthereader.it/

Lo staff

martedì 19 ottobre 2010

Il libro sta per scomparire...anzi no!

Per gentile concessione dell'editore Nova Charta riproduciamo l'articolo di Giancarlo Petrella comparso sul «Charta. Antiquariato, collezionismo, mercato», 106, novembre-dicembre 2009, pp. 28-33


Il libro sta per scomparire...anzi no!

Dal rotolo all’ebook, un bene irrinunciabile

di Giancarlo Petrella

Negli ultimi tempi associo frequentemente ai libri alcuni traslochi avvenuti durante la mia infanzia. C’era innanzitutto da sgomberare la libreria medica di mio padre e solo con i suoi volumi e riviste si riempivano grandi scatoloni (in anni recenti ha finalmente deciso di liberarsi di alcune riviste di cardiologia diciamo pure d’antan!). Poi si aggiungevano i libri di mia mamma, a cominciare dai tempi dell’università. Infine veniva quella che già allora mi appariva la porzione più interessante della libreria di casa, ossia quella aperta alle libere letture dell’intera famiglia. A me spettava mettere al sicuro l’unico libro di cui non potevo fare a meno (oggi nella mia libreria in attesa che passi a mia figlia), le Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino pubblicate da Einaudi. Capirete dunque che negli ultimi anni, ogni volta che mi giungono notizie dell’approssimarsi di un aggeggio che possa contenere da solo migliaia di volumi, non posso fare a meno di pensare con rammarico a quante difficoltà avremmo potuto evitare. Quest’estate ho persino cercato di convincere mio padre a digitalizzare quantomeno la sua biblioteca medica, prospettandogli la possibilità di avere tutto quanto gli serve nel palmo della mano, comodamente a disposizione con un semplice click. Mi ha seguito dapprima perplesso, poi ha obiettato che, pur avendo da poco festeggiato solo i sessanta, fa fatica a stare al passo con l’accelerazione tecnologica degli ultimi anni; infine ha pronunciato la fatidica domanda: «se togliamo i libri, cosa mettiamo al loro posto sulle librerie?». Non ho saputo rispondere. Anche perché mi sono chiesto allora se si potessero ancora chiamare librerie o dovremmo piuttosto ricorrere a un più neutro scaffalature. Anche se converrete che dal punto di vista dell’interior design non è proprio la stessa cosa. Faccio fatica a pensare a un sala dove, al posto dei libri, vi sia un grande schermo su cui visualizzare all’occorrenza il testo che si desidera. […] Provo profonda tristezza, nonostante i fastidi di cui sopra, a immaginare una casa senza libri. […] Penso ai molti che, nel corso dei secoli, hanno comprato libri appositamente per conferire alla casa un’aura di colta raffinatezza. Il notaio e deputato Antoine Marie Henry Boulard († 1825) li acquistava al metro, dalle botteghe lungo la Senna, servendosi di un bastone graduato. Alla fine giunse a mettere insieme poco meno di 800.000 volumi, che occupavano alcune intere case. Oggi basterebbe qualche lettore di ebook dotato di buona memoria.



VERSIONE KINDLE


La scatoletta magica, lanciata qualche anno fa sul mercato americano dalla Amazon, società leader del settore, risponde al nome assai gradevole di Kindle. In origine poteva contenere qualcosa come 1500 libri (anche se l’indicazione è piuttosto vaga, dal momento che I fratelli Karamazov anche nella versione digitale credo rimangano assai più voluminosi de Il deserto dei Tartari). L’ultimissima versione Kindle DX ha aumentato la capacità fino a 3500. […] Ovviamente punto forte della campagna è il confronto con il costo dell’antiquato libro cartaceo: in media un lettore di Kindle risparmia tra il 50 e il 60% sul prezzo di copertina. […] Il libro elettronico elimina infatti i costi della stampa, della rilegatura, dell’immagazzinamento, della distribuzione. Chi poi volesse abbonarsi ai principali quotidiani online, riceverà ogni mattina sul proprio lettore il quotidiano del giorno (ma perché toglierci il piacere di fare colazione con il quotidiano cartaceo appena ritirato fuori dalla porta?). […] Ritengo sia soprattutto necessario distinguere fra consultazione e lettura a scopo di svago. Nel primo caso i vantaggi offerti da una biblioteca elettronica sono indubbiamente notevoli, come già da alcuni anni stiamo imparando dalla digitalizzazione di molti libri, specie quelli fuori commercio, condotta da Google libri. […] Va da sé che Kindle e Google libri consentono inoltre ricerche infinitamente più veloci e più ampie di quelle possibili nella forma cartacea tradizionale. Altrettanto percorribile è probabilmente anche la strada che porta a un impiego dell’ebook nel campo dell’editoria scolastica, sfruttandone i vantaggi economici e di ingombro per gli studenti.


ALCUNI SVANTAGGI


Diversa credo sia la risposta del lettore comune abituato a leggere romanzi nella consueta e familiare forma cartacea. In questo caso Kindle, oltre ad alcuni svantaggi (quanto affatica la lettura di un ebook rispetto a un libro cartaceo?), deve fronteggiare anche più di una comprensibile perplessità. L’ebook limita sensibilmente il godimento che deriva dalla lettura. Dimentica infatti che la lettura implica un rapporto fisico col libro, che coinvolge non solo la vista, ma anche l’olfatto (l’odore del libro appena stampato, quello dei libri vecchi o che abbiamo letto da bambini, su cui il piacevole M. Giancaspro, L’odore dei libri, Napoli, Grimaldi, 2007) e il tatto (la carta, il segno lasciato dai caratteri sul foglio al momento dell’impressione nel caso della stampa tipografica, fino ai materiali impiegati nelle più sofisticate legature). […] Nulla di tutto ciò resiste ovviamente nel formato elettronico, dove rimane solo il testo, sempre uguale e indifferente.


Le perplessità sono poi acuite dall’eccessiva velocità con la quale procede lo sviluppo tecnologico. I sistemi operativi invecchiano precocemente e chi volesse trasferire l’intera biblioteca nel formato elettronico corre, per assurdo, il rischio di trovarsi fra una ventina d’anni senza più libri, né cartacei né elettronici. Sorrido al solo pensiero delle pile di videocassette presto inutilizzabili per la difficoltà di reperire sul mercato un videoregistratore ormai fuori produzione. I collezionisti di lirica non sono in grado di prevedere fino a quando i loro cd possano conservare intatto il prezioso contenuto musicale. Da questo punto di vista il sistema operativo messo in campo dal libro sembra a tutt’oggi il più affidabile. Non è forse inutile ricordare che l’oggetto di cui si parla, ossia il libro come lo intendiamo oggi, composto da una serie di fascicoli di carta o di altro materiale (persino il rivoluzionario libro futurista, pur di latta, era comunque un libro a tutti gli effetti) cuciti assieme lungo il dorso nella forma codice, è un’invenzione che resiste da quasi due millenni. Il passaggio fondamentale, quella che può essere definita la vera rivoluzione in quest’ambito, avvenne fra il secondo e il quarto secolo dopo Cristo, quando la forma usuale fino a quel momento per la trasmissione testuale, il rotolo, cedette il posto al codice. […]


QUESTIONI MARGINALI

Qui interessa insistere sui vantaggi che la forma codice ha introdotto nella storia del libro e della lettura che fanno del libro uno strumento difficilmente perfezionabile. Praticità, in primis: di norma il rotolo recava la scrittura in una serie di colonne vergate su una sola faccia; arrotolato attorno a due bacchette, per essere letto richieva un arrotolamento e uno srotolamento simultanei. Una volta giunto alla fine il lettore si trovava con la spirale capovolta e doveva quindi srotolarla di nuovo perché il lettore successivo potesse servirsene. Qualcosa di simile succedeva con le vecchie videocassette. A tutti sarà capitato di noleggiarne una che il cliente precedente non aveva avuto l’accortezza di riavvolgere. Una volta inserita nel nostro videoregistratore scorrevano i titoli di coda anziché l’inizio del film e così la noiosa operazione di riavvolgimento toccava a noi. Il codice risolse una volta per tutte l’inconveniente: il testo è infatti alla portata del lettore nella sua interezza con il semplice gesto di sfogliare le pagine. Per certi versi l’ebook è un passo indietro, almeno da questo punto di vista. Quanto invece all’effettiva riduzione del formato del libro, qui Kindle può davvero prospettare la realizzazione di un sogno: possedere un’intera biblioteca in una mano, come recita appunto lo slogan lanciato dall’Amazon. Pur non dimenticando illustri precedenti: Manuzio nel 1501 lanciò ufficialmente il tascabile in ottavo; Alessandro Paganini qualche anno più tardi varò una collana in 16° e addirittura una in 24°, disegnando personalmente un corsivo che potesse adattarsi al minuscolo formato senza andare a discapito della leggibilità. Va da sé che la forma del libro influenzi poi la lettura e il rapporto che l’utente ha col testo. Un gesto assolutamente spontaneo, oserei dire abituale, ossia leggere con una matita in mano, prendendo appunti (purché ovviamente il libro sia di nostra proprietà!), è pratica strutturalmente incompatibile con il rotolo e difficilmente replicabile anche dal lettore di ebook, nonostante Kindle prometta effettivamente la possibilità di inserire note di lettura. Il libro lascia invece le mani libere di sottolineare, vergare note a margine, stimolando così il confronto e il dialogo fra autore e lettore. Questi a sua volta rivendica il proprio diritto a prendere appunti, siano essi notabilia o semplici osservazioni di gusto estetico. […]


DONI E FURTI


Scrivere mentre si legge è un esercizio quasi connaturato al libro che comporta una sorta di appropriazione del testo e del libro in quanto oggetto da parte del lettore. Propongo qualche riflessione su una categoria particolare di note vergate sul libro in quanto oggetto. Anche qui Kindle prospetta una triste rivoluzione. Sparisce ad esempio la dedica, ufficiale o privata che sia, gesto affettuoso e sincero col quale per secoli abbiamo accompagnato il dono di un libro, specie a una donna. Sinceramente avrei difficoltà a inviare a mia moglie in allegato a una mail la versione elettronica di un libro da scaricare comodamente sul suo personalissimo lettore. Conserviamo con cura libri sbiaditi, vetusti, solo perché alla prima pagina recano la dedica di una persona cara. D’un colpo spariscono le note di possesso, la secolare tradizione degli ex libris, che sancisce la proprietà del volume e il suo ingresso in una più ampia collezione, persino le maledizioni contro chi avesse osato rubare il volume. Ricordo un esemplare de la pregevolissima Commedia di Dante stampata a Brescia nel 1487 da Bonino Bonini su cui il bibliotecario del convento camaldolese di S. Mattia di Murano cui il libro apparteneva provvide a vergare una nota assai minacciosa: «Non videat Cristum quisquis furabitur istum Asperat Cristum quisquis furabitur istum». I libri, da sempre, sono oggetti appetibili. I furti erano piuttosto frequenti e si ricorreva a ogni espediente per evitarli. Da questo punto di vista Kindle peggiora la situazione. Se il furto di un volume sottrae una o più opere, ora corriamo il rischio di perdere migliaia di volumi in un sol colpo. A infastidirci non sarebbe tanto il costo dell’aggeggio, quanto dover scaricare di nuovo migliaia di titoli. Un po’ come quando ci rubano il cellulare con l’intera rubrica dei nostri contatti. C’è sopratutto un equivoco di fondo, a mio parere. La tecnologia ha sempre cercato di ovviare alla fatica umana sviluppando strumenti che soccorressero l’uomo nelle incombenze quotidiane. Kindle ragiona nella stessa direzione. Promette insomma di liberarci dai ‘fastidi’ che arreca il libro: il peso, il formato talvolta ingrombrante (a proposito perché regalare ai partecipanti al G8 un libro d’arte con legatura di marmo del peso di 24 chili e non un ebook?), l’impossibilità di portarci dietro tutti i libri che desideriamo, persino quello di recarci in una libreria per scegliere il libro da regalare a nostra figlia. Se poi la bambina non avrà voglia di leggerlo potrà sempre ricorrere alla funzione “Read to me” e ascoltare il libro tramite gli altoparlanti laterali. Più di così Kindle proprio non può fare per liberarci dai libri.

sabato 16 ottobre 2010

Che cosa cambia nel mondo dell'editore? Ottavio Di Brizzi per Engaging the reader


«Salerno rima d'inverno, o dolcissimo inverno. Salerno rima d'eterno» (Alfonso Gatto)

Ottavio Di Brizzi, originario della città marittima campana, abbandona la sua terra d'origine sin dall'età di diciotto anni per seguire la sua passione per il mondo dei libri.

Laureatosi in Discipline delle Arti presso l'Università di Bologna e dopo aver conseguito il dottorato in Scienze dell'Informazione all'Universidad Complutense di Madrid, nel 2004 entra a far parte del gruppo RCS. Tra le esperienze più significative si segnalano la coordinazione dell'unità di sviluppo dei prodotti collaterali del «Corriere della Sera» e la direzione editoriale della collana Rizzoli Libri Illustrati e della Ediciones Orbis, filiale spagnola della stessa casa editrice con sede a Barcellona.

Dal 2006 Di Brizzi è direttore editoriale della
BUR: a lui si deve il progetto Bur Design ideato insieme ad un gruppo di redattori della rivista Abitare per celebrare i sessant'anni della celebre collana Rizzoli. La proposta, originale ed innovativa, prevede la rielaborazione della veste grafica di quattro grandi classici della letteratura ad opera di alcuni artisti.

Nel 2010 inizia infine la sua carriera accademica, diventando titolare della cattedra di Editoria Multimediale presso l'ateneo bolognese.

Che cosa cambia nel mondo dell'editore con l'avvento degli e-book?
Questa la tematica che Ottavio Di Brizzi affronterà durante il workshop "Engaging the reader".

Chiara Ripamonti

venerdì 15 ottobre 2010

Che cosa cambia nel mondo del libro? Gino Roncaglia per Engaging the reader


«Merz significa creare relazioni. Di preferenza, fra tutte le cose del mondo». Questa la citazione (dalla filosofia dell'artista Dada Kurt Schwitters) che campeggia sullo spazio online di Gino Roncaglia.

Alla luce di quella stessa citazione rileggiamo la storia accademica dello studioso che, a partire dal dottorato di ricerca su Leibniz, si snoda fra gli studi di logica, passando dall'archivistica all'informatica, fino alla cattedra di informatica applicata alle discipline umanistiche presso l'Università della Tuscia. Collaboratore di Rai Educational, ha tenuto lezioni e seminari applicativi sugli usi dell'informatica umanistica e l'utilizzo di internet presso alcune delle maggiori istituzioni pubbliche e private (Accademia della Crusca, AIB, CEI, Università, alcune Regioni, Province e i Comuni di Milano e Roma).

Roncaglia, socio fondatore dell'associazione culturale
Liber Liber, promotrice del "progetto Manuzio", da più di dieci anni studia l'avvento del digitale nel mondo del libro; a questo proposito fra le sue numerose pubblicazioni si veda (qui) La quarta rivoluzione. Sei lezioni sul futuro del libro per Laterza.

Gino Roncaglia partecipa al workshop "Engaging the reader" con l'intervento dal titolo Che cosa cambia nel mondo del libro?

Laura Re Fraschini

lunedì 11 ottobre 2010

Engaging.. Che?

Come ogni anno, al termine del corso, il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano prepara un workshop conclusivo per affrontare le questioni più importanti che riguardano il mercato editoriale. Lunedì 8 novembre si terrà nella nostra università "Engaging the reader. Ebook e futuro del libro", una giornata dedicata all'ebook con momenti di approfondimento, tavole rotonde e stand aziendali.

Questo blog nasce come spazio di riflessione nel quale verranno trattate e approfondite le notizie che giorno dopo giorno rimettono in discussione la fisionomia dell'editoria digitale.

Ma perché "Engaging the reader"? Il verbo to engage può tradursi in molti modi.

"Impegnarsi"
: lo scopo di questa iniziativa è innanzitutto quella di ricordare agli operatori del settore l'impegno preso col lettore, quel patto in base al quale promettono contenuti di qualità e una fruizione senza ostacoli.

"Attirare"
: è quello che dovrebbero fare i nuovi devices. Guadagnarsi la fiducia dei fruitori per guidarli in una nuova era della lettura.

Per tentare di offrire una prospettiva completa affronteremo la dimensione della fruizione in tutte le sue declinazioni, tanto dal punto di vista tecnologico, quanto dal punto di vista economico-giuridico, per vedere davvero come nei prossimi anni potrebbe cambiare la nostra vita nei luoghi del libro.
Buona lettura a tutti!

Lo staff